Discussioni di genere - Schwa

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Silvia
00giovedì 9 dicembre 2021 14:47
Non sapevo che titolo dare alla discussione 😅

Ormai sembra diventato "politicamente corretto" usare l' asterisco o la e rovesciata, che non so fare, per evitare di usare il genere maschile o femminile e di offendere qualcuno.

Io quando scrivo, se voglio offendere qualcuno, uso le parolacce 😁 e non mi offendo se leggo un testo non rivolto specificatamente e solamente a me, dove si usa il maschile (nemmeno ci faccio caso).
Adesso però iniziano a spuntare


Salve a tuttз, e ben tornatз



che mi fanno incrociare gli occhi! li trovo fastidiosissimi 😖

Voi cosa ne pensate? li avete già incontrati questi simboli?


thors
00giovedì 9 dicembre 2021 17:10
Da qualche parte li ho visti e non posso dire di averli graditi.

Da un punto di vista grammaticale sono scorretti e, probabilmente, non diverranno corretti mai.
Io, se ci riesco, sto con la grammatica.
Mokichi
00giovedì 9 dicembre 2021 18:45
Non li ho mai incontrati per ora.
Credo si chiami Schwa o magari è un carattere simile.
Sicuramente a livello grammaticale fa schifo, se queste persone che non si identificano in nessun genere lo vogliono usare tra di loro che facciano pure, l'importante è che non lo impongano a tutti gli altri.
thors
00giovedì 9 dicembre 2021 20:29
Ho appena trovato qualcosa di ufficiale:


Nei messaggi di posta elettronica informali inviati a più destinatari di entrambi i sessi, è talvolta usato l’asterisco in luogo della desinenza dell’aggettivo di cortesia: quest’uso, suggerito dal linguaggio di programmazione, consente di riferirsi contemporaneamente a donne e a uomini: «Car* tutt*, volevo dirvi che ...»



Treccani - appellativi e epiteti (prontuario)
Ammabina
00venerdì 10 dicembre 2021 09:35
quindi asterisco e simboli strani sono equivalenti ma solo l'asterisco è "ufficiale"?
però "cari tutti" non comprende già maschi e femmine? solo "care tutte" è solo femminile... inizio a confondermi...
thors
00venerdì 10 dicembre 2021 11:46
"Cari tutti" lo puoi dire a un gruppo fatto di maschi o di maschi e femmine.
"Care tutte" lo puoi dire a un gruppo di femmine.

Taluni dicono che l'italiano è sessista perché per il "gruppo misto" si usa il plurale maschile. Talaltri asseriscono invece che no lo sia affatto perché dedica un'intera declinazione al plurale femminile, mentre il plurale maschile non esiste (esiterebbe, infatti, solo il plurale "misto").

Per una trattazione più completa e rigorosa dell'argomento, vi rimando a questi due video di Mercadini:

Sessismo, asterischi e suoni strani


Lo Schwa: parliamone
DrNick
00sabato 11 dicembre 2021 22:09
Argomento dolentissimo, il linguaggio "inclusivo".
Credo che in ultima analisi rifletta la (dilaniante) necessità di alcune persone di sentirsi "riconosciute" in determinati modi. È un po' come chi vuole sia sottolineato il proprio titolo (avvocato, dottore, professore), ma ad un livello molto più segnante e caratterizzante della persona. Se io ti chiamo con il pronome scelto da te, io riconosco che tu sei ciò che affermi di essere, "legittimo" e do costrutto al tuo Io, qual esso sia. È una cosa davvero delicata, per chi ha sofferto nel processo di autodeterminazione e autodefinizione.
Quindi, secondo me, questa superimposizione alla grammatica di questi "generi extra" è un modo per riconoscere e rispettare il percorso tortuoso che queste persone hanno intrapreso. È un come nel Signore degli Anelli, in cui il nome degli Ent racchiude anche il loro vissuto.

Ciò detto, anche a me non piace particolarmente dover mettere asterischi e schwa, infatti mi sono ripromesso di usarli solo ed esclusivamente quando esplicitamente richiesti dai diretti interessati.

Per quanto riguarda la questione più ampia di gender, identità di genere, i generi non binari andiamo un po' fuori dal topic e in ogni caso preferisco non esprimermi 🤐
manuenghel
00martedì 14 dicembre 2021 19:36
Non avevo mai sentito di questa cosa prima d'ora.

Mmmmmm, non saprei, non è concettualmente sbagliato, ma trovo troppo estenuanti queste "affermazioni di genere" a tutti i costi. Devo rifletterci un po' a essere sincero.
Silvia
00venerdì 17 dicembre 2021 17:42
Riporto un articolo dell' Accademia della Crusca



Concordo poi con quello che, in un altro articolo, dice la Hunziker

"...sono convinta che non sia la grammatica l'ambito in cui si combattono questioni come la parità e l'inclusione. Credo, inoltre, che la funzione sia sempre più importante del sesso di chi la esercita"

thors
00venerdì 17 dicembre 2021 18:49

"IMPOSSIBILE ELIMINARE LE DESINENZE"



😑

Non mi risulta sia questa l'idea per cui la schwa è stata proposta...

Sopra ho scritto "Mercaldini" al posto di "Mercadini", comunque le spiegazioni di questo scrittore, che portano alla stessa conclusione finale (è impossibile adottare la schwa nella grammatica), mi sembrano molto più chiare e condivisibili rispetto a quel che dice la professoressa nell'articolo.
Silvia
00venerdì 17 dicembre 2021 19:16
Il fattoQuotidiano ha messo un sottotitolo che non è rappresentativo di quanto detto dalla professoressa..

Non ho ancora visto i video che hai postato, li guardo appena possibile!
thors
00venerdì 17 dicembre 2021 21:07
In realtà ho letto anche il contenuto. Riprende esattamente il sottotitolo e a me pare che si esprima sempre sul concetto di eliminare le desinenze.


Se si eliminano le desinenze scompaiono tutti i collegamenti morfologici, e il testo diventa un mucchietto di parole delle quali non si capisce più la relazione.



Qui di seguito, la prima parte è un riassunto fatto dal giornalista, poi, tra virgolette, ci sono le parole esatte di Cecilia Robustelli:


Infine, la schwa avrebbe come conseguenza l’impedire il riconoscimento della presenza femminile quando, spiega la docente, è invece “fondamentale nella lingua italiana nominare donne e uomini con termini maschili e femminili e usare al femminile anche i termini che indicano ruoli istituzionali e professionali di genere femminile se sono riferiti a donne”.



Io questa parte non la capisco se non nell'ottica di usare solo la schwa, cosa che però dovrebbe avvenire (da quel che ho capito io) solo in questi casi:

- quando un oratore parla a più persone, e allora il "ciao a tutti, spero vi siate divertiti in questi giorni" sortisce esattamente lo stesso effetto disastroso della schwa.
- quando parlo a una persona di cui non conosco l'identificazione sessuale (almeno finché non mi dice lei "guarda che sono maschio/femmina"), nel qual caso non ci sono problemi nel perdere i termini maschili e femminili, perché tanto sono io e lei e non c'è verso di far confusione.

L'unica situazione incasinata sarebbe in un articolo di giornale, ad esempio, quando viene nominato un nuovo governo e il giornalista non conosce l'identità sessuale dei vari membri. In questo caso dovrebbe usare la schwa per tutti, onde evitare gaffe, ma probabilmente gli basterebbe documentarsi un po' per scoprire chi parla di se stesso al femminile e chi al maschile.

Che poi quest'ultimo è un problema che talvolta capita sul sito di EFP, perché lì non sai se l'autore o il recensore sono maschi o femmine, a meno che non l'abbiano chiarito loro da qualche parte o tu non li conosca già.
Silvia
00sabato 18 dicembre 2021 15:29
Eccomi!

Io mi riferivo al fatto che il sottotitolo scritto dal fattoquotidiano fosse
"impossibile eliminare le desinenze" ma nell'articolo stesso questa espressione non viene detta quanto invece "se si eliminano le desinenze..." il che sono due affermazioni diverse (o per lo meno io le percepisco così). La prima sembra più una sentenza, una decisione. La seconda è più un ragionamento di cosa succederebbe se avvenisse ciò. Poi, la Robustelli affronta il tema dal punto di vista linguistico (“parlo da linguista, non da filosofa o sociologa”) mentre Mercadini lo analizza anche da un un punto di vista sociale.

Alla fine, in concreto, arrivano tutti alla stessa conclusione. L'articolo dell'intervista alla Robustelli è molto più stringato e meno approfondito (forse riportato solo in parte) Mercadini invece con i suoi due video ha potuto spiegare molto bene la questione che in effetti è molto più complessa di quanto possa sembrare apparentemente (come per l'articolo che ho messo).
(Interessante anche la breve parentesi sulla parola gentile).

È bravo questo Mercadini!
thors
00sabato 18 dicembre 2021 16:00
Beh, per me il sottotitolo è una corretta sintesi della frase citata sopra.

"se si eliminano le desinenze scompaiono tutti i collegamenti morfologici, e il testo diventa un mucchietto di parole delle quali non si capisce più la relazione."

La parte in grassetto è una situazione catastrofica causata dall'ipotetica eliminazione delle desinenze, pertanto questa ipotesi sarebbe impossibile da accettare, e quindi... si arriva al sottotitolo: "impossibile eliminare le desinenze".

Riguardo a Mercadini, mi infastidisce un po' il suo modo di ridacchiare, però è il genere di persona che può affrontare anche una questione banale dimostrandoti che non lo è affatto. Insomma, una delle cose belle che youtube mi ha fatto scoprire.
Silvia
00mercoledì 22 marzo 2023 16:32
Ecco qualche aggiornamento di questo argomento:

https://www.repubblica.it/cronaca/2023/03/20/news/crusca_schwa_femminile_professioni_parita_genere-392974712/

finalmente "no anche alle duplicazione retoriche ("i cittadini e le cittadine", "le figlie e i figli"). " Non ne posso più di leggere sui testi di scuola delle mie figlie: gli uomini e le donne del paleolitico, gli scienziati e le scienziate, gli archeologi e le archeologhe, i biologi e le biologhe... cioè che palle! Manco ce ne fosse bisogno in questi casi!
thors
00mercoledì 22 marzo 2023 16:51
In effetti... e fortuna che nessuno (che io sappia) ha pensato di estendere la cosa anche agli animali.

"I cacciatori e le cacciatrici della savana osservano attentamente il branco di leoni e leonesse, quando un gruppo di rinoceronti e rinocerontesse sbucò dal nulla e caricò i felini e le feline."
Silvia
00mercoledì 22 marzo 2023 16:58
🤣 documentari di 10 ore
manuenghel
00giovedì 23 marzo 2023 06:57
Mi sa che ci stiamo complicando la vita...
MaxT.M
00giovedì 23 marzo 2023 22:49
Comunque è insensato proporre, in una scrittura fonetica, un carattere che non si può pronunciare. La lingua italiana ha vari difetti, tra cui l'assenza del genere neutro e i verbi irregolari, ma non è che si possa riscrivere grammatica e sintassi a tavolino e poi imporle a tutti.
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